Repubblica Napoli 13 gennaio 2021
di Giuseppe Pedersoli
Abiti a Napoli ma per svariati motivi hai la residenza ad Amalfi, Forio d’Ischia, Capri, Procida? Magari tua moglie ha vinto un concorso e per qualche anno lavorerà ed abiterà a Ventimiglia, dove ha avuto la possibilità di acquistare un monolocale? Sei ricco, hai disgregato il nucleo familiare e non puoi beneficiare dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sulla cosiddetta “abitazione principale”. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza 20130 del 2020. Qualche testata giornalistica ci ha marciato, titolando “i furbetti dell’appartamentino”. La questione è molto più seria e, in “giuridichese”, assai complessa. Ma non è questo il luogo per dissertare su nucleo familiare, dimora abituale e quant’altro. Gli esperti, sulle riviste specializzate sono sati molto critici: la Suprema Corte ha reso una cantonata. Ma il discorso, tanto per cambiare, ha origini politiche: prima casa o abitazione principale? La confusione regna sovrana e il comune di Napoli si è infilato alla grandissima nelle pieghe dell’ordinanza, emettendo migliaia di “avvisi di rettifica Imu”, già notificati o in corso di notifica. Coniugi fedigrafi, non siete parenti, ma estranei. Come osate separarvi – di fatto ¬ –stabilendo la residenza in due diversi comuni? Avete disunito la famiglia. Non lo dice la Sacra Rota. Lo affermano i giudici della legittimità. Non contano i mutui pagati o da pagare, i sacrifici e la psicoterapia per il distanziamento sociale, espressione oggi in voga, dai figli. Per Palazzo San Giacomo sono quattrini da incassare per (tentare di) evitare il dissesto. Secondo i supremi giudici, non valgono le norme approvate dal Parlamento. Lo scopo della doppia residenza sarebbe uno solo: risparmiare su tasse e imposte, magari anche sull’assicurazione dell’auto e dello scooter. Si dice che i veri ricchi, quando arrivano a Montecarlo, prima d’ogni altra cosa, aprano i rubinetti, perché un vero monegasco consuma tanta acqua e le utenze per la fornitura idrica costituiscono una prova per dimostrare l’effettività della residenza nel Principato. Ne beneficerà, forse, l’ABC partenopea, l’ex Arin? Per commercialisti e avvocati napoletani sarà difficile contrastare le richieste contenute negli avvisi di rettifica Imu dinanzi ai giudici delle commissioni tributarie. Quando si dice: “è Cassazione”. Il comune di Napoli, in udienza, sbandiererà l’ordinanza. Moglie e marito distanziati? Sono evasori. Anche i coniugi ricchi, o presunti tali perché proprietari di un appartamento ciascuno, piangono. E pagano l’Imu.